Dostoevskij esperto calligrafo

La poliedricità è una caratteristica che ho sempre ammirato, caratteristica che sembra condensarsi con maggior rigore negli scrittori russi del 1800  che oltre alla scrittura coltivarono altri talenti. Lermontov, ad esempio, fu un genio della scrittura e della pittura, Puskin un abile disegnatore e Gogol riversava la stessa maestria con la quale tesseva parole nell’arte del cucito che praticava con professionalità .
E Dostoevskij? Lui era un esperto calligrafo e se ne compiaceva. Il momento creativo delle sue opere era qualcosa di profondo, che iniziava già con la scelta della carta e l’inchiostro migliore nel tentativo di dare “un volto all’idea”. Già, la carta. Quello spazio bianco che necessitava riempire per non esser schiacciato dai debiti e da un editore furbo. Dostoevskij, tante volte, iniziò a scrivere “per contratto”, cosa che lo portò ad esser deriso dal circolo Belienskj e da Turgenev che lo definì ” un foruncolo sul naso della letteratura” (i due alternavano stima e insofferenza ). Ma torniamo al momento creativo, ai volti che gli si imprimono nella mente e che abbozza tra le pagine :sono vecchi, donne, bambini ma anche personaggi noti, come Shakespeare, Napoleone e Pietro il grande.
I disegni e gli esercizi calligrafici di Dostoevskij non sono gli scarabocchi che si approntano ai margini nell’attesa del lampo di genio, sono parte dell’opera, sono il mezzo per far entrare gli occhi che incontra e le architetture che vede nella letteratura. Mescolava stili calligrafici, latino e cirillico in fitte pagine tese a ricercare la perfezione della parola. Dostoevskij infatti era solito pensare che la padronanza della calligrafia fosse testimonianza delle qualità interiori di un uomo, perché questa a differenza delle idee non è manipolabile. L’unicità dell’uomo è ancora una volta al centro del suo pensiero, la necessità di distinguersi gli uni dagli altri, la cura e l’attenzione per le doti innate, elementi che troviamo nelle sue opere e che, sappiamo per certo, applicava alla sua quotidianità.

Per approfondire l’argomento consiglio la lettura /immersione del testo di Konstantin Barst “Disegni e calligrafia di Fedor Dostoevskij” edito da Lemmapress, trovate un po’ di pensierini qui sul blog a riguardo

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