I libri non hanno sesso

In questi giorni di stasi il mio cervello non smette di girare come un criceto sulla ruota, le letture in condivisione sono poi fonte di enigmi marzulliani. Il punto è questo : ci sono libri da donne e libri da uomini? Ogni giorno ricevo messaggi molto carini nei quali mi è richiesto di consigliare un libro, il più delle volte alla richiesta ne viene aggiunta una seconda : “ora mi consigli un libro da uomo, per il mio fidanzato/papà /amico/fratello? “. Il più delle volte la mia risposta è “oh, ma quello che ho consigliato a te, va bene anche per lui!”. I libri sono unisex. Ma si fa fatica ad comprenderlo.


I gruppi di lettura mi hanno reso la situazione chiara: la letteratura russa è roba da uomini, anzi se una donna legge Dostoevskij, Tolstoj o Turgenev è considerata più in gamba della norma, mah!

La letteratura italiana è ad appannaggio di entambi, sarà che a scuola viviamo, maschi e femmine, della stessa sorte, ma con il gruppo di lettura sulle scrittrici inglesi ho notato che gli uomini si contano sulle dita. .. no, sul numero di orecchie che abbiamo sul capo!

Perché un uomo non può leggere “Cime tempestose”? Perché Jane Austen è roba da donne? Perché un capolavoro come Jane Eyre è tristemente relegato all’etichetta “romanzo femminile”? Ma non bisogna andare tanto indietro, stessa sorte sembrano patire, la Woolf, Irène Némirovsky, la Lispector  fino alla contamporanea Sally Rooney.

Libri scritti da donne e che spesso di conseguenza vengono insigniti di un ruolo marginale, perché si è abituati a pensare che le storie femminili siano melense.

Parentesi a parte per il romanzo rosa, genere spesso bistrattato ma che VOLUTAMENTE vuole parlare alle donne e lo fa in un tono più “romantico” , ma anche qui dietro una storia d’amore o di amicizia ci viene presentata la situazione attuale delle donne alle prese col lavoro e con la società.

Saggi sulla letteratura hanno restituito in parte la grandezza degli scritti di cui sopra, ma in tempi come questi dove ci si infiamma troppo poco per la lettura credo ci sia bisogno di uno sforzo del singolo, non per forza addetto ai lavori.


Conosco uomini che leggono anche le opere sopracitate, sono “lettori forti” sono anime curiose, che vanno oltre. Ma la maggioranza tende a fare distinzione. Ma cosa cerca un uomo nella lettura? Non siamo, l’umanità tutta, fatti di spirito di osservazione ? Perché Philip Roth “è maschile” ? Eppure, anche lui parla d’amore! Lo stesso vale per Sartre e Carrère.

C’è un gap, un buco nero che non riesco a colmare. Cosa cerca un uomo nella lettura? Ho chiesto ad amici, mi sono documentata.
Gli uomini ad un libro chiedono :
1) risposte ai grandi perché (filosofia in primis)
2) sapere come funzionano le cose ( argomento tecnico scientifico)
3) storie adrenaliniche (romanzo storico, horror e d’avventura).
Ancora ho chiesto in giro e ho raccolto opinioni di uomini e donne (l’età media è dai 18 ai 40 anni)
Per l’83% i libri non hanno sesso ma parlano in egual modo senza distinzione di genere, sta poi alla sensibilità del singolo recepire messaggi diversi. Evviva! Tutto bello e rassicurante.
Ma il 17 % che ha risposto che  “ci sono libri da uomini e libri da donne”  ha così giustificato:
1)uomini e donne hanno diverse sensibilità, le donne vogliono sognare, gli uomini vogliono l’avventura.
2)un uomo, pur incuriosito, proverebbe vergogna a far sapere che legge un libro non tipicamente maschile.
3)di controparte, le donne possono essere spaventate da scene esplicite o particolarmente violente.
4)l’uomo preferisce leggere autori del proprio sesso, perché “fa gruppo”
5)le donne si sentono comprese solo da altre donne

Queste sono chiacchiere tra amici e conoscenti, lettori e non, una ricerca personale che non ha base scientifica e seppur l’esito vede la vittoria schiacciante dell’universalità dei libri, è quella piccola percentuale che fa riflettere.
Non è questione di femminismo, è necessità di dare ad alcune opere la dignità che meritano agli occhi di tutti, senza distinzione di genere. Sono quattro righe “pour parler”  che moriranno in questo  foglio ma mi andava sottolineare come i libri ci rappresentino e come le nostre scelte, anche in libreria, siano lo specchio dei nostri pensieri e del tempo che viviamo.

2 pensieri riguardo “I libri non hanno sesso

  1. Questa cosa del «sesso» dei libri mi lascia perplessa. Come quelli che dicono: no, io leggo solo libri di autori e quelle che dicono, no io leggo solo libri di autrici. Partendo dal presupposto che si limita in questo modo la lettura, mi chiedo: perché non vi fermate alla trama? È l’unica cosa che influisce sulla mia scelta. Anche con le scuola mi capita questa cosa, con le insegnanti che mi dicono di proporre libri adatti sia alle ragazzi che ai ragazzi come se sui libri ci fosse un bollino rosa per uno e blu per gli altri.

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